In un panorama segnato da incertezza e conflitto, l’Ucraina si erge come un faro di speranza, guidata dall’instancabile impegno dell’Unione Europea nel sostenere l’eccellenza nella ricerca e nell’innovazione nel paese.  Nel 2023 con l’ambizioso progetto Eurizon, finanziato dall’UE, si è dato vita al programma di borse di studio “Sovvenzioni di ricerca a distanza per ricercatori ucraini”. Quest’ultimo ha suscitato un’entusiasmante adesione, tanto che l’iniziale budget di 1.5 milioni di euro si è rapidamente trasformato in 4.5 milioni di euro, in risposta alla schiacciante risposta di 786 domande, di cui 730 ammissibili.

Dietro a questo fervore statistico si cela il cuore palpitante di una nazione, i cui ricercatori, nonostante le avversità inflitte dall’invasione russa, persistono con inarrestabile dedizione. Tuttavia, l’armonia di questo fervore è spezzata dalle aspre prove che affliggono le infrastrutture di ricerca, con danni materiali, sfide logistiche e finanziarie, e una fuga di cervelli che minaccia di erodere il tessuto stesso della conoscenza nel paese.

Ma l’UE non è rimasta indifferente a questo appello alla solidarietà intellettuale. Con l’istituzione dell’ufficio di Orizzonte Europa a Kiev e l’offerta di assistenza pratica mirata, l’Unione dimostra un impegno tangibile a sostegno a lungo termine della ricerca in Ucraina.

Riflettendo su queste tappe significative, le parole di Iliana Ivanova, commissaria per l’Innovazione, la Ricerca, la Cultura, l’Istruzione e i Giovani, risuonano con la promessa di un futuro radioso: “Infrastrutture di ricerca eccellenti sono la pietra angolare di ogni progresso scientifico. Con il programma di borse di studio Eurizon che ha generato un’abbondanza di talento e passione, non trascureremo le esigenze della comunità della ricerca e dell’innovazione in Ucraina. A oltre due anni dall’invasione russa su vasta scala e un anno dopo l’avvio di questa opportunità di finanziamento, confermo che 4.5 milioni di euro di fondi UE sono pronti a sostenere gli scienziati ucraini nel loro nobile compito. Continueremo a sostenere l’Ucraina e i suoi ricercatori”.